Venafro, città molisana con oltre ventisei secoli di storia, è un crocevia di cultura, immersa tra le montagne del Monte Santa Croce. Le sue origini leggendarie risalgono al XII secolo a.C.. Questa profondità storica rende Venafro una destinazione significativa per esperienze autentiche. Il Castello Pandone, gioiello architettonico e artistico, è una tappa imprescindibile per chi desidera immergersi nel cuore del Molise, offrendo un’esperienza vibrante nel passato e invitando a scoprire l’intero territorio.

Il Castello Pandone ha un’affascinante evoluzione. Nato come fortificazione megalitica (resti visibili alla base del mastio longobardo del X secolo) , subì modifiche angioine con fossato e torri circolari. Nel 1443, la famiglia Pandone lo trasformò da fortezza militare a sontuosa “residenza di rappresentanza”. Enrico Pandone lo rese una dimora signorile, riflettendo il passaggio alla raffinatezza rinascimentale. Successivamente, passò ai Lannoy, Peretti-Savelli e di Capua. Aggiunte rinascimentali includono un giardino all’italiana e un loggiato.

Il fiore all’occhiello del Castello Pandone è la sua iconica Galleria Equina, ciclo di affreschi unico al mondo. Tra il 1522 e il 1527, Enrico Pandone fece affrescare il piano nobile con raffigurazioni a grandezza naturale dei suoi cavalli, stalloni delle scuderie reali. La tecnica dello “stiacciato” esalta gli effetti volumetrici. Ogni cavallo è dettagliato con il monogramma del conte Enrico, il morso illusionistico e una didascalia con nome, razza, età e, a volte, i destinatari. Questi dettagli rivelano la fitta rete di relazioni politiche del conte. Il dono di cavalli prestigiosi, come “San Giorgio” all’Imperatore Carlo V nel 1522, era uno strumento diplomatico. Il salone delle feste presenta paesaggi, scene di caccia, scorci urbani e paesaggi esotici. Si possono anche osservare graffiti, piccole stanze segrete, un salone da ballo e un teatro.

All’interno del castello è ospitato il Museo Nazionale del Molise, che espone opere pittoriche e scultoree dall’età paleocristiana all’età moderna. Tra i pezzi di pregio: frammenti di affreschi del VII secolo da Isernia e il Polittico della Passione in alabastro del XV secolo. Il museo ospita anche la collezione Musa (stampe fotografiche e xilografie del territorio molisano) e opere dai depositi di musei nazionali come Capodimonte, San Martino, Galleria Nazionale d’Arte Antica di Roma e Palazzo Reale di Caserta. Questa integrazione eleva il Castello Pandone a polo culturale di rilevanza nazionale, ampliando il richiamo per un turismo diversificato.

L’esperienza a Venafro si estende oltre il castello. La città e i dintorni sono ricchi di tesori archeologici: il Museo Archeologico di Santa Chiara (con la Venere di Venafro e gli Scacchi) , e i resti dell’Anfiteatro Romano del Verlasce e del Teatro Romano di Sant’Aniello. Il territorio è rinomato per la produzione di olio d’oliva fin dai tempi dei Romani. Il Parco Regionale dell’Olivo, unico nel Mediterraneo, protegge uliveti secolari e offre degustazioni. L’Oasi WWF Le Mortine, lungo il fiume Volturno, è un paradiso per escursionismo e birdwatching. Dal loggiato del castello si gode una vista spettacolare sulla città e sulla piana di Venafro. Questa molteplicità di offerte rende Venafro una destinazione completa, promuovendo soggiorni più lunghi.

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