Nel cuore verde del Molise, incastonato come una gemma preziosa, sorge il Castello Caldora di Carpinone. Questa imponente fortezza, che domina il pittoresco borgo di Carpinone e si erge a strapiombo sul fiume Carpino, è molto più di una semplice struttura antica: è un simbolo vivente della storia e della resilienza di un territorio. Per gli amanti del turismo storico e dell’architettura medievale, il Castello Caldora rappresenta una tappa imperdibile, un viaggio affascinante attraverso secoli di eventi che hanno plasmato il Molise. La sua presenza maestosa invita a scoprire le radici profonde di questa regione, un vero tesoro nascosto d’Italia.

Un viaggio nel tempo: la storia del Maniero

Le origini del Castello Caldora affondano le radici nell’Alto Medioevo (X-XI secolo), eretto su una solida base longobarda. La sua posizione strategica lo rese un baluardo cruciale per il controllo della valle del Carpino e delle vie di comunicazione. Nel XIII secolo, la fortezza fu distrutta da Federico II di Svevia (c. 1223) , a seguito del suo utilizzo da parte dei Conti di Molise, nemici dell’Imperatore. Tuttavia, come una fenice, il castello risorse nel XIV secolo, ricostruito dalla potente famiglia D’Evoli , inaugurando una nuova fase nella sua lunga esistenza e rafforzando la sua importanza regionale.  

Il XV secolo segnò l’apice del suo splendore grazie ai celebri condottieri Giacomo e Antonio Caldora. Antonio, in particolare, elesse il castello a sua dimora, trasformandolo in un vibrante centro di potere e diplomazia, ospitando ambasciatori e sovrani. Fu qui che si intrecciarono le vicende della lotta tra Angioini e Aragonesi, con Antonio Caldora schierato a favore dei primi contro il Re Alfonso d’Aragona. Dopo la sconfitta di Caldora nel 1442, il maniero passò agli Aragonesi , per poi cambiare di mano tra illustri famiglie nobili come i Pandone, i Ceva Grimaldi e i De Riso, fino all’abolizione della feudalità nel 1806. Eventi sismici nel 1400 e 1800 richiesero ulteriori rifacimenti, testimoniando la sua lunga e travagliata esistenza e la sua capacità di adattarsi ai cambiamenti.  

Meraviglie architettoniche: cosa ammirare

Il Castello Caldora di Carpinone si distingue per la sua “pianta pentagonale irregolare” , una forma che si adatta armoniosamente al terreno roccioso su cui è edificato. Delle cinque torri originarie, tre sono giunte fino a noi, due delle quali impreziosiscono l’imponente facciata principale, dominando il panorama del paese con i loro torrioni cilindrici. L’ingresso principale, un suggestivo arco a sesto acuto in pietra, testimonia l’eleganza architettonica dell’epoca , invitando i visitatori a immaginare il suo passato glorioso.  

È importante notare che, sebbene l’esterno abbia subito restauri che ne hanno alterato parzialmente l’aspetto, preservando comunque la sua maestosità , “nulla di originario è rimasto al suo interno”. Il piano nobile, ad esempio, è stato trasformato nel XX secolo per adattarsi alle esigenze dei proprietari. Questa evoluzione riflette il passaggio del castello da pura fortezza difensiva a raffinata residenza nobiliare , un cambiamento che ne ha modellato l’anima e la struttura nel corso dei secoli. 

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