Nel cuore pulsante dell’Appennino molisano, incastonato tra valli suggestive e cime maestose, si cela un piccolo tesoro: Sant’Elena Sannita. Questo incantevole borgo, parte della provincia di Isernia, è molto più di un semplice punto sulla mappa; è un luogo dove la storia si intreccia con tradizioni millenarie, dove la natura selvaggia abbraccia l’ingegno umano e dove ogni angolo racconta una storia di resilienza e autenticità. Se siete alla ricerca di un’esperienza di viaggio che vada oltre i circuiti turistici convenzionali, Sant’Elena Sannita vi attende per svelare i suoi segreti e inebriarvi con i suoi profumi unici.

Un patrimonio di essenze e lame: le tradizioni che hanno reso celebre Sant’Elena Sannita

La storia di Sant’Elena Sannita, anticamente conosciuta come “Cameli” , è intrisa di un passato affascinante, che include anche la presenza di una comunità Arbëreshë, assimilata nel tempo nella cultura italiana. Ma ciò che distingue davvero questo piccolo comune e lo ha reso celebre in tutta Italia e oltre, è la sua straordinaria eredità artigianale: l’arte della profumeria e il mestiere degli “arrotini”.  

L’antica arte della profumeria: un viaggio olfattivo

Immaginate un luogo dove l’aria stessa è intrisa di fragranze, dove la creazione di profumi è una tradizione che si tramanda di generazione in generazione. A Sant’Elena Sannita, questa non è una fantasia, ma una realtà secolare. L’antica comunità è stata da sempre rinomata per la sua tradizione nella profumeria, che affonda le radici nell’estrazione e lavorazione locale di essenze floreali. Questa pratica, un tempo diffusa, ha dato vita a una vera e propria cultura del profumo, che oggi è gelosamente custodita e celebrata.  

Il cuore di questa tradizione è il Museo del Profumo. Situato in Via del Profumo, questo museo non è solo un luogo espositivo, ma un vero e proprio santuario delle fragranze, che documenta la storia dei profumi e dei profumieri di Sant’Elena Sannita. Al suo interno, potrete ammirare una collezione impressionante di oltre 1500 pezzi di profumeria moderna, che coprono un arco temporale dal 1860 ai giorni nostri. È un percorso sensoriale che vi guiderà attraverso l’evoluzione di un’arte raffinata, testimoniando l’ingegno e la passione dei “santelenesi”.  

Per celebrare e dare il giusto risalto a questo patrimonio unico, la Fondazione “Il Cammino del Profumo”, con il patrocinio della Regione Molise e del Comune, ha dato vita a eventi straordinari come la “Notte Profumata”. La prima edizione, tenutasi il 2 novembre, ha trasformato il centro storico in un itinerario inebriante, dove i visitatori hanno potuto sperimentare in prima persona le essenze che danno origine ai profumi. L’evento non si limita all’olfatto: include degustazioni di vini locali proposti dall’Associazione Assosommelier e Vini Molisani, e prelibatezze gastronomiche regionali come la polenta “gourmet” e i tradizionali cavatelli. Un’altra celebrazione ricorrente di questo patrimonio è la “Sagra del Profumo”, che si tiene la terza domenica di agosto. Questi eventi sono un’occasione imperdibile per immergersi nella cultura locale e vivere un’esperienza multisensoriale.  

Gli “Arrotini”: un mestiere antico, un simbolo di precisione

Accanto alla profumeria, Sant’Elena Sannita è storicamente rinomata per i suoi “arrotini”. Questo mestiere, che consiste nell’affilatura di lame e utensili, ha contribuito a forgiare l’identità del paese, conferendogli una reputazione di precisione e maestria. Sebbene l’artigianato nella più ampia regione del Sannio abbia oggi principalmente un richiamo turistico , la tradizione degli arrotini di Sant’Elena Sannita rimane un simbolo tangibile di un sapere antico, che ha viaggiato con i suoi artigiani in molte città italiane e all’estero.

Un paradiso naturale: l’Appennino Molisano a portata di mano

Sant’Elena Sannita è un vero e proprio santuario per gli amanti della natura e delle attività all’aria aperta. Situato a 780 metri sul livello del mare , il comune si estende su circa 14 chilometri quadrati di valle, circondato dalle imponenti catene montuose del Matese e della Montagnola. Questa posizione privilegiata nell’Appennino molisano offre scenari mozzafiato e un ambiente ideale per escursioni e passeggiate.  

La Montagnola Molisana: un tesoro di biodiversità e geologia

Il territorio di Sant’Elena Sannita è parte integrante della Montagnola Molisana, un sito della rete Natura 2000 (ZSC) che si estende per 6586 ettari. Quest’area è uno spartiacque naturale per i fiumi Volturno, Trigno e Biferno, e vanta cime come La Montagnola (1421 m s.l.m.) e Colle dell’Orso (1393 m s.l.m.).  

La Montagnola Molisana è un vero e proprio laboratorio a cielo aperto per geologi e naturalisti, con tre geositi di particolare interesse :  

  • Il carsismo epigeo della cima de La Montagnola: Caratterizzato da varie forme carsiche, inclusi canyon e valli strette con pareti rocciose verticali.  
  • Il crollo di Fonte dei Frati: Una frana di collasso su larga scala che ha creato una piccola dolina alla sua base.  

L’area è anche costellata da 12 grotte e 11 sorgenti, testimoniando una significativa attività idrogeologica.  

La flora della Montagnola Molisana è incredibilmente diversificata, con estese foreste miste di cerro e faggi termofili che si alternano a praterie naturali, famose per le loro spettacolari fioriture di orchidee. Tra le specie di interesse naturalistico spicca l’Himantoglossum adriaticum. La fauna è altrettanto ricca, ospitando importanti carnivori come il Lupo, il Tasso e il Gatto selvatico, oltre a specie notevoli come il Chirottero Ferro di cavallo minore (inserito nella Lista Rossa) e rari Lepidotteri Papilionidi. Numerose sono anche le specie di uccelli, inclusi vari rapaci.  

Trekking ed ecoturismo: avventure per tutti

Il Molise, e in particolare l’area intorno a Sant’Elena Sannita, offre innumerevoli opportunità per il trekking e gli sport d’avventura. I “percorsi suggestivi” che si snodano tra i monti del Matese e della Montagnola sono adatti a tutti, dagli escursionisti esperti agli amanti delle passeggiate tranquille. Potrete esplorare la Riserva Naturale Regionale Bosco Casale – Oasi LIPU vicino a Casacalenda o avventurarvi nel vicino Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (PNALM). L’ambiente incontaminato e la ricchezza della biodiversità rendono Sant’Elena Sannita una meta ideale per l’ecoturismo, il birdwatching e le esplorazioni geologiche.

I sapori autentici del Molise: un viaggio enogastronomico

La visita a Sant’Elena Sannita non sarebbe completa senza un’immersione nella sua ricca tradizione culinaria, che riflette la genuinità e la varietà dei prodotti del Molise. Sebbene non siano disponibili dati specifici sulla produzione agricola del comune, il contesto regionale offre un’idea chiara del potenziale enogastronomico.

Prodotti della terra e specialità locali

Il Molise è una regione rinomata per una vasta gamma di prodotti agricoli e alimenti tradizionali. L’agricoltura rappresenta ancora una significativa opportunità, con un’attenzione particolare a settori come i latticini (latte di bufala, bovino, ovino, caprino), varie carni (ovina, caprina, suina), frutta, ortaggi, fiori, olio d’oliva e vino. Prodotti emergenti come lo zafferano e una varietà di erbe officinali e aromatiche arricchiscono ulteriormente l’offerta.  

Nella provincia di Isernia, di cui Sant’Elena Sannita fa parte, spiccano specialità a base di carne ovina e caprina, come le tradizionali teste di agnello e capretto al forno. Non mancano i prodotti del bosco, come miele, funghi e tartufi, con aziende specializzate come Tartufi Sferra.  

Piatti tradizionali: un gusto antico

La cucina molisana è un inno alla semplicità e alla qualità degli ingredienti locali. Tra i primi piatti, i cavatelli sono un must, spesso conditi con sughi ricchi o verdure di stagione. Il caciocavallo, un formaggio tipico, è un altro ingrediente fondamentale.  

Per i più golosi, la tradizione dolciaria offre delizie come le ciambelle di zucchero, i cicelieviti, la cicerchiata e il cocorozzo. Durante la “Notte Profumata”, è possibile degustare prelibatezze come la polenta “gourmet” e i cavatelli al sugo, accompagnati da vini locali. Questi sapori autentici sono un invito a scoprire la ricchezza della tavola molisana.  

Le feste religiose: fede e tradizione

Le celebrazioni religiose sono profondamente radicate nel tessuto sociale del borgo.  

La Festa Patronale di San Michele Arcangelo, il 29 settembre, è l’evento più importante, con una messa devozionale, una processione per le vie del paese, musica dal vivo e spettacolari fuochi d’artificio. Il culto di San Michele risale al 1628, e la chiesa principale, costruita nel 1600, conserva registri battesimali e funerari dal 1453.  

Il 13 settembre si celebra Santa Filomena, in ricordo dell’arrivo di una reliquia della santa nel 1839. La chiesa di San Michele Arcangelo ospita otto gruppi scultorei dedicati a Santa Filomena, tra cui uno del Citarella del 1840.  

Il 17 gennaio, in onore di Sant’Antonio Abate, vengono accesi grandi falò, una tradizione comune in Molise che considera il fuoco un elemento propiziatorio per la civiltà pastorale e contadina.  

Il 30 settembre, i residenti partecipano a una processione all’alba verso il Santuario dei Santi Cosma e Damiano, situato a circa 1,5 km dal centro abitato, per diverse messe.  

Eventi culturali e sagre: la vita del borgo

Oltre alle celebrazioni religiose, Sant’Elena Sannita e il Molise in generale offrono un vivace calendario di eventi culturali e sagre enogastronomiche. La già menzionata “Notte Profumata” e la “Sagra del Profumo” sono esempi lampanti di come il paese valorizzi le sue peculiarità. Il Molise è anche sede di festival tradizionali come il Carnevale Europeo delle Maschere Zoomorfe, la ‘Ndocciata, il Festival della Zampogna e la Festa del Grano. Partecipare a queste manifestazioni è il modo migliore per scoprire l’ospitalità e i valori di questa terra.  

Tesori architettonici: un viaggio nella storia

Passeggiando per le vie di Sant’Elena Sannita, si scoprono numerosi edifici storici e religiosi che raccontano secoli di storia e arte.  

La Chiesa di San Michele Arcangelo, costruita nel 1600, domina il paese dalla collina più alta, accessibile tramite un’imponente scalinata in pietra. Ha subito importanti ricostruzioni dopo il terremoto del 1805 e un fulmine nel 1886, con ulteriori restauri nel 1937 che hanno ridisegnato il coro, il campanile e la facciata. Al suo interno, affreschi del pittore Mario De Tollis (1902-1971) adornano la volta centrale.  

La Chiesa di Santa Maria delle Grazie è considerata una delle più ricche e suggestive del paese. Costruita con materiali provenienti da antiche cappelle e abbellita anch’essa dall’artista Mario De Tollis, la sua origine si ritiene coincida con la nascita del paese. Anche questa chiesa fu distrutta dal terremoto del 1805 e ricostruita nel 1826.  

La Chiesa dei SS Cosma e Damiano, situata a circa 1,5 km dal centro, fu edificata da Domenico Verdile e ampliata dal figlio. Dopo un periodo di abbandono, fu restaurata nel 1895, e una nuova chiesa è stata inaugurata accanto a quella danneggiata nel 1987. Un dipinto di Mario De Tollis è presente al suo interno.  

Oltre alle chiese, il borgo vanta altri monumenti di rilievo :  

  • Il Palazzo Baronale, un edificio del XV secolo che fu dimora di diverse famiglie nobili.  
  • Il Monumento ai Caduti, eretto nel 1921 in onore dei soldati della Prima Guerra Mondiale, distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale e restaurato nel 1975.  
  • La Fontana dell’Ortapiana, risalente alla metà del XVIII secolo, un tempo punto di incontro centrale per la comunità.

Punti di interesse di Sant’Elena Sannita