Immerso nel cuore verde del Molise, tra i dolci pendii e le valli rigogliose, sorge Monteroduni, un borgo antico che sussurra storie millenarie e invita a un viaggio nel tempo. Lontano dai circuiti turistici più battuti, questa gemma nascosta in provincia di Isernia offre un’esperienza autentica, dove la storia, la natura e la cultura si fondono in un’armonia unica, promettendo ai visitatori momenti indimenticabili e un contatto profondo con l’anima più genuina d’Italia.

Situato strategicamente su un colle a circa 460 metri sul livello del mare, Monteroduni spicca per il suo imponente Castello Pignatelli, una sentinella che domina con maestosità l’intera valle del Volturno e la fertile piana di Venafro. Il borgo ha saputo evolversi con grazia, mantenendo intatto il fascino del suo centro storico, che si estende dalla rocca, e sviluppando armoniosamente una parte più moderna a valle, dove pulsano nuove attività commerciali e artigianali. Questa dualità testimonia una comunità che cresce senza rinunciare alle proprie radici. Un elemento distintivo che ne eleva il profilo naturalistico è la sua inclusione, per intero, nel Parco Nazionale del Matese, istituito ufficialmente nell’aprile 2025.

Le radici di Monteroduni affondano nel periodo Neolitico, come rivelano gli scavi archeologici che punteggiano il suo territorio. La sua storia è un intreccio di dominazioni, dai Longobardi che ne edificarono il primo nucleo difensivo, agli Angioini, fino alle influenti famiglie feudali come i d’Afflitto e, in particolare, i Pignatelli, che dal 1668 plasmarono l’aspetto attuale del maestoso castello. Nonostante una leggera fluttuazione demografica negli ultimi decenni, con una popolazione che si aggira intorno ai 2100-2200 abitanti , il borgo ha saputo preservare la sua dimensione umana e un’atmosfera genuina. Questa caratteristica, lungi dall’essere un segnale di declino, si configura come un punto di forza strategico per il turismo. La mancanza di un’eccessiva urbanizzazione e l’assenza del turismo di massa hanno permesso a Monteroduni di mantenere intatta la sua autenticità e il suo ritmo di vita lento, rendendolo una meta ideale per quei viaggiatori che ricercano esperienze genuine, tranquillità e un contatto più profondo con la cultura locale, in perfetta sintonia con le crescenti tendenze del turismo sostenibile e responsabile.

Tesori storici e architettonici: un viaggio nel tempo

Il Castello Pignatelli: sentinella della Valle del Volturno

Il Castello Pignatelli non è solo l’emblema di Monteroduni, ma un vero e proprio custode della sua storia millenaria. Le sue origini risalgono al IX secolo, quando i Longobardi edificarono una fortezza difensiva per proteggere il territorio e la via latina, un punto di ingresso cruciale nel “Contado del Molise”. Nel corso dei secoli, la struttura ha subito diverse trasformazioni: dopo il 1503, sotto la famiglia d’Afflitto, fu ampliata con miglioramenti difensivi. Tuttavia, fu la nobile famiglia Pignatelli, che acquisì il feudo nel 1668, a operare i cambiamenti più radicali, trasformando la rocca militare in un’elegante residenza signorile di stampo rinascimentale, l’aspetto che si può ammirare ancora oggi. Nonostante i numerosi restauri, il castello ha mantenuto intatte molte delle sue caratteristiche originali, inclusa una cisterna per l’acqua e condotti un tempo utilizzati per difendersi con l’olio bollente. È degno di nota che il castello sia tuttora residenza del duca Giovanni Pignatelli della Leonessa, conferendogli un’aura di storia vivente.  

L’architettura del Castello Pignatelli è un compendio di epoche e stili. I visitatori possono ammirare le suggestive quinte merlate del coronamento apicale e i raffinati portali in breccia rossa del Matese, risalenti al XVIII secolo. All’interno, lo scalone maestoso collega la piccola corte interna al piano nobile, dove si trova il grande salone, impreziosito da un soffitto ligneo composto da ben 190 tavole di querciolo dipinte a tempera, un’opera d’arte che testimonia la magnificenza dei restauri settecenteschi e novecenteschi. Altri dettagli di interesse includono il battistero interno della chiesa di S. Michele e la grande tavola lapidea del 1752, che riporta la pandetta dei pedaggi che si pagavano per attraversare la Lorda, un fiume locale.  

Oltre alla sua intrinseca bellezza storica, il Castello Pignatelli si distingue come un fulcro dinamico della vita culturale del borgo. Il piazzale antistante la fortezza è infatti la suggestiva cornice che ospita ogni anno l’Eddie Lang Jazz Festival. Questa trasformazione da antica fortezza militare a elegante residenza signorile e, infine, a palcoscenico per un festival jazz internazionale di fama, dimostra una notevole capacità di adattamento e valorizzazione del patrimonio. Tale evoluzione rende il castello un’attrazione multifunzionale, capace di unire storia, arte e eventi contemporanei, offrendo un’esperienza più ricca e stratificata per il visitatore. Il suo ruolo non è statico, ma si evolve con la comunità, attirando non solo gli appassionati di storia e architettura, ma anche gli amanti della musica e della cultura, creando un ponte tra il passato glorioso e un presente vibrante.  

Le Chiese di Monteroduni: Fede e Arte Secolare

Le chiese di Monteroduni sono testimonianze tangibili della profonda fede e della resilienza della sua comunità, ognuna con una storia unica di distruzione e rinascita.

La Chiesa Madre di San Michele Arcangelo, di origine longobarda (VIII-IX secolo), era anticamente la cappella del castello. La sua storia è segnata da eventi calamitosi: fu quasi completamente distrutta dal terremoto di Sant’Agata nel 1805 e nuovamente rasa al suolo dal sisma del 1882. La sua ricostruzione, iniziata nel 1895 a causa della mancanza di fondi, si protrasse per decenni, con il campanile completato nel 1900 e la fusione delle campane dalla rinomata Fonderia Pontificia Marinelli di Agnone nel 1904. L’aspetto attuale, risultato di questi sforzi, è un mix di stili neogotico e neoclassico. L’interno, a navata unica, è scandito da pilastri e cappelle, e ospita un battistero settecentesco in marmo rosso locale e una statua lignea di San Michele.  

La Chiesa dei Santi Biagio e Nicola, sebbene le sue origini siano incerte, è menzionata fin dal periodo angioino. Anche questa ha subito numerosi rifacimenti a seguito dei terremoti del 1805 e 1882, e fu quasi interamente distrutta da un attacco tedesco nel 1943. La sua facciata in pietra a vista, con un portale settecentesco, e l’abside ottagonale la rendono un esempio interessante di architettura locale.  

La Chiesa di Sant’Eusanio sorge su Colle del Varco, sebbene la cappella originale fosse situata su Colle Lucito. Danneggiata dal terremoto del 1805, fu restaurata per volere del vescovo Gennaro Saladino. La sua storia include anche un periodo in cui fu occupata da soldati piemontesi come presidio contro i briganti (1867-68) e danni subiti durante la Seconda Guerra Mondiale. Restaurata nel 1960, è oggi un punto di riferimento per le feste di luglio. Una curiosità legata a questa chiesa è la sua campana, un dono dell’emigrato Domenico Cristinzio dagli Stati Uniti, recuperata dalla demolita chiesa di San Rocco.  

La storia di ripetuta distruzione e ricostruzione di queste chiese non è un semplice dato cronologico, ma un potente simbolo della resilienza e della profonda fede che anima la comunità di Monteroduni. Ogni fase di ricostruzione, spesso finanziata con grandi sforzi e donazioni, come nel caso della campana di Sant’Eusanio, ha permesso di incorporare stili e elementi architettonici dell’epoca, rendendo questi edifici non solo luoghi di culto, ma vere e proprie testimonianze viventi della storia sociale e culturale del borgo. Questo aggiunge una narrazione umana e commovente alla visita, consentendo ai turisti di connettersi con la tenacia e la devozione degli abitanti di Monteroduni attraverso i secoli.

Tra le altre chiese del borgo si annoverano la Chiesa di Santa Maria Assunta, situata nella zona più recente dei Pignatelli, la Chiesa di Santa Maria del Piano e la Cappella dell’Addolorata.  

Radici profonde: siti archeologici e antiche vie

Il territorio di Monteroduni vanta una storia che si estende indietro fino all’Età del Bronzo, rivelando una presenza umana continua e significativa che ha plasmato il paesaggio per millenni. Questa ricchezza archeologica rende il borgo un vero e proprio museo a cielo aperto.  

Scavi recenti, condotti tra il 2002 e il 2007 dall’Università La Sapienza di Roma in collaborazione con l’Università di Foggia, hanno portato alla luce un importante sito dell’Età del Bronzo in località Paradiso. Ulteriori ricerche, effettuate dalla Soprintendenza nel 2014 per la realizzazione di nuove infrastrutture, hanno rivelato tredici tombe di necropoli sannite risalenti al V-IV secolo a.C. nelle località di Valle Sergnese e Roccaravindola.  

L’impronta romana è altrettanto significativa. Il territorio di Monteroduni era attraversato da un’importante via pubblica romana dell’età augustea, come testimoniato dal ritrovamento del Cippo Miliario di Monteroduni, oggi conservato presso il Museo Archeologico di Santa Maria delle Monache di Isernia. A conferma dell’importanza di questa arteria, si possono ancora ammirare i ruderi di due ponti romani sul fiume Volturno in località Campo della Fontana. Altri rinvenimenti di epoca romana includono epigrafi e manufatti in contrada Camposacco-Paradiso e Guado S. Nicola, quest’ultimo presso il “Casino di Don Felice”, dove furono murate importanti testimonianze lapidee. La “Tricora a Ponte Latrone”, una struttura benedettina del tardo VIII secolo d.C. studiata da eminenti archeologi, e un antico acquedotto in contrada Lame, completano il quadro di un’area di straordinaria rilevanza storica.  

La straordinaria densità e varietà di siti archeologici a Monteroduni, che coprono un arco temporale che va dall’Età del Bronzo all’epoca romana, rivela che il territorio non era solo abitato, ma un crocevia strategico e culturalmente dinamico per millenni. Questa stratificazione storica offre un’opportunità unica per il turismo archeologico specializzato e l’eco-archeologia, consentendo ai visitatori di tracciare un percorso attraverso diverse epoche storiche direttamente nel paesaggio naturale. Questo permette di comprendere l’evoluzione degli insediamenti umani e delle vie di comunicazione in un contesto autentico e meno esplorato. Monteroduni può essere quindi promosso come un vero e proprio museo a cielo aperto, dove la storia si intreccia con la natura, offrendo un’esperienza di scoperta profonda e coinvolgente.

L’anima verde di Monteroduni: natura incontaminata e avventure outdoor

Paesaggi Fluviali e Sorgenti Cristalline

Il paesaggio di Monteroduni è profondamente modellato dalla presenza dell’acqua. Il Fiume Volturno, uno dei corsi d’acqua più importanti del Mezzogiorno, nasce in Molise, presso Rocchetta a Volturno, e attraversa il territorio di Monteroduni. Le sue cascate, come quelle del Volturno stesso, sono attrazioni rinomate, ideali per escursioni e picnic, offrendo scorci naturalistici di grande fascino e un’atmosfera quasi magica. Lungo il suo corso, la vegetazione è ricca e variegata, con canne di palude, pioppi, salici bianchi e salici rossi che creano un ecosistema fluviale vibrante.  

Il territorio è inoltre caratterizzato da forre suggestive, come la Forra del Peschio Rosso, un luogo di interesse per gli amanti del torrentismo, con schede tecniche e descrittive disponibili che ne illustrano la bellezza. Un folto bosco di lecci si estende tra Sant’Agapito e Monteroduni, un paesaggio di notevole valore ambientale e un raro esempio nella regione. Il complesso montuoso Monte Caruso Monte Gallo, di proprietà della Regione Molise, è incluso nella Z.P.S./S.I.C. “La Gallinola – Monte Miletto – Monti del Matese” della Rete Natura 2000 dell’Unione Europea, a testimonianza della sua importanza ecologica.  

Attività all’aperto: trekking, esplorazioni e relax

Monteroduni offre un’ampia gamma di attività all’aperto che permettono ai visitatori di immergersi completamente nella sua natura incontaminata. Per gli amanti del trekking, il “Sentiero del Castello” offre un percorso piacevole e non troppo impegnativo che collega l’abitato alla storica rocca medievale. Numerose altre opportunità di escursioni si estendono nel vasto Parco Nazionale del Matese, con sentieri che conducono a cime panoramiche e al Lago del Matese, facilmente accessibili direttamente da Monteroduni.  

Dalle escursioni guidate alle sorgenti cristalline, come quelle di Capo Trio e Campo la Fontana, all’esplorazione delle forre per gli appassionati di canyoning, fino al semplice relax immersi nel verde, il borgo è una destinazione versatile. È ideale per chi cerca un turismo attivo e avventuroso, ma anche per chi desidera semplicemente rigenerarsi lontano dalla frenesia urbana. Per facilitare l’esplorazione, è disponibile una carta tematica paesaggistica e archeologica che localizza i siti di interesse naturalistico, paesaggistico e archeologico del territorio.  

Esperienze sensoriali: gusto, tradizione e cultura viva

L’eccellenza enogastronomica: dalla terra alla tavola

Monteroduni è un luogo dove i sapori autentici della terra molisana prendono vita, offrendo un’esperienza enogastronomica di eccellenza. Il borgo è riconosciuto come “Città dell’Olio” dal settembre 2022, un titolo che celebra la sua antica e profonda vocazione agricola e la produzione di olio d’oliva di altissima qualità. Questa designazione, unita alla presenza di due frantoi attivi sul territorio , suggerisce una maturità e un’identità enogastronomica distintiva che va ben oltre la semplice cucina casereccia.  

L’Olio Principe Pignatelli ne è un esempio lampante: un extravergine di alta gamma che vanta la certificazione Molise D.O.P. e ICEA. La sua produzione segue standard elevati: la raccolta delle olive è effettuata in parte a mano e in parte con scuotimento meccanico, mentre la spremitura a freddo avviene entro 12 ore dalla raccolta, garantendo un prodotto di qualità superiore. Le sue note organolettiche sono descritte come piacevoli sentori freschi di erba appena falciata, con delicate note finali di mela matura e mandorla, e un retrogusto piccante ben equilibrato con l’amaro. Questa eccellenza apre le porte a esperienze di turismo enogastronomico di nicchia e di alto valore aggiunto, come degustazioni guidate, visite ai frantoi locali (come il mulino a pietra DELLE CAVE, che produce farine locali ), e percorsi culinari che valorizzano la filiera corta e la qualità certificata.  

La gastronomia locale offre altre specialità imperdibili, tra cui il pregiato Vino Pentro e l’Agnello arrosto. Tra i piatti tipici che celebrano l’uso sapiente dell’olio come ingrediente fondamentale, spiccano le  

Scurppelle, frittelle salate preparate con farina, acqua, sale e olio; i Ciabbuotte, a base di fiori di zucca, farina, sale, acqua e lievito; gli Sciarune con le iete, una pasta con bietole, pepe e olio; e il Baccalà arracanàte, un piatto a base di baccalà, pane raffermo, prezzemolo, aglio, uva passa, olio, sale e aceto.  

Il ritmo del borgo: feste, sagre ed eventi

Monteroduni vanta un calendario di eventi annuali vivace e variegato, che anima il borgo e attrae visitatori, offrendo opportunità di immersione nella cultura locale durante tutto l’anno.  

Il fiore all’occhiello è l’Eddie Lang Jazz Festival, un evento di fama internazionale dedicato al celebre chitarrista jazz italo-americano Salvatore Massaro (Eddie Lang), le cui radici familiari affondano proprio a Monteroduni. Il festival, che si tiene tradizionalmente nel mese di agosto, con eventi che si estendono tra fine luglio e inizio agosto, richiama artisti di fama mondiale e un vasto pubblico da tutta Italia, trasformando il piazzale del Castello Pignatelli in un palcoscenico vibrante. La sua longevità, dal 1991, e l’inclusione di un concorso internazionale come “Il Genio di Eddie Lang” ne attestano la rilevanza nel panorama musicale.  

Le celebrazioni religiose scandiscono il ritmo dell’anno, con la Festa di San Michele Arcangelo, patrono del paese, che si tiene il 29 e 30 settembre, e la Festa di Sant’Eusanio l’8 e 9 luglio, spesso accompagnate da rievocazioni storiche con cortei e stand gastronomici. Il borgo celebra i suoi prodotti con la  

Sagra dell’Uva a settembre e la Festa dei Fagioli a dicembre. Altri eventi ricorrenti, come la “Festa della Ciliegia”, il “Festival della Pizza” e il “Baccalà e Paparuol”, arricchiscono ulteriormente l’offerta enogastronomica e culturale, garantendo motivi per visitare Monteroduni in diverse stagioni.

Una comunità che suona: l’impegno dell’Associazione Eddie Lang Music APS

Nata nel 2021 a Monteroduni, l’Associazione Eddie Lang Music APS è molto più di un’organizzazione culturale: è un progetto radicato nel territorio che mira a valorizzare la figura del celebre chitarrista italo-americano Eddie Lang, riportando la sua storia al centro della vita culturale del borgo e del Molise intero.

L’associazione è promotrice dell’Eddie Lang Jazz Festival, uno degli eventi musicali più importanti del Sud Italia, che da oltre trent’anni accoglie artisti di fama internazionale nei giardini del Castello Pignatelli. Ma il suo lavoro va ben oltre il festival: organizza corsi, seminari e masterclass per giovani musicisti, porta avanti progetti educativi per bambini e ragazzi (come l’Eddie Lang Junior Fest), sostiene la formazione di ensemble strumentali e vocali e promuove il jazz come linguaggio universale, accessibile e coinvolgente.

Attraverso il concorso “Il Genio di Eddie Lang”, l’associazione offre visibilità e occasioni concrete a giovani talenti del jazz under 40, mentre la realizzazione dell’Eddie Lang Jazz Museum arricchisce il borgo con uno spazio permanente di memoria, divulgazione e racconto.

L’Associazione Eddie Lang Music APS è anche impegnata in un percorso di sostenibilità, adottando pratiche ecologiche negli eventi (riuso di materiali, raccolta differenziata, mobilità sostenibile) e promuovendo un turismo culturale consapevole e responsabile.

L’impegno per la natura: Associazione GEA

L’Associazione GEA di Monteroduni è un punto di riferimento per chi ama la natura e desidera vivere esperienze autentiche a contatto con il territorio molisano. È formata da un gruppo di appassionati che si dedica con entusiasmo alla valorizzazione ambientale, culturale e sociale della zona, promuovendo iniziative che coniugano divertimento, conoscenza e rispetto per l’ambiente.

GEA organizza escursioni, laboratori didattici, eventi tematici e attività di sensibilizzazione rivolte a tutte le età, con l’obiettivo di creare occasioni di incontro, scambio e riscoperta del patrimonio naturale e umano del Molise. Ogni proposta è pensata per far emergere la bellezza nascosta del territorio e per rafforzare il senso di comunità.

Se vuoi conoscere sentieri poco battuti, partecipare a momenti di festa, scoprire nuovi punti di vista sulla natura o semplicemente entrare in contatto con persone appassionate e positive, l’Associazione GEA è il posto giusto.

Punti di interesse di Monteroduni

Servizi turistici ed esperienze a Monteroduni