Se stai cercando una destinazione che sfugga al turismo di massa, un luogo dove la storia si intreccia con una natura incontaminata e le tradizioni popolari vibrano ancora, Carpinone, in provincia di Isernia, è la gemma nascosta che il Molise ti invita a scoprire. Questo affascinante borgo montano, incastonato in un paesaggio di rara bellezza, offre un’esperienza di viaggio autentica e profonda, capace di incantare ogni visitatore. Preparati a un viaggio che stimolerà i tuoi sensi, dalla vista mozzafiato delle sue cascate ai sapori genuini della sua cucina tradizionale.

Carpinone: un borgo dalle radici antiche e un’anima resiliente

Il nome stesso di Carpinone evoca un legame indissolubile con il suo ambiente: si ritiene derivi dal fiume Carpino che lo costeggia o dalla pianta di carpino, abbondante nella zona. Questa connessione con la natura è un filo conduttore che attraversa tutta la sua storia.  

Le origini del borgo affondano nell’VIII secolo, quando fu fondato dai Longobardi e successivamente inglobato nel Ducato di Bojano. Un documento dell’abbazia di San Vincenzo al Volturno suggerisce una fondazione più precisa nel 982, con il castello già sotto l’autorità dell’abate Giovanni di San Vincenzo. Nel 1064, la fondazione del Monastero di San Marco da parte del conte d’Isernia Bernardo, poi donato all’abbazia di Cassino, testimonia l’importanza religiosa del luogo fin dai primi secoli. Durante le dominazioni normanna e sveva, Carpinone rientrò nella Contea di Molise, consolidando la sua posizione strategica nel panorama feudale.  

Oggi, Carpinone si presenta come un comune montano, con un’altitudine di 636 metri sul livello del mare, e confina con borghi suggestivi come Castelpetroso e Frosolone.

Il Castello Caldora: sentinella di secoli e custode di leggende

Il simbolo più imponente e distintivo di Carpinone è senza dubbio il Castello Caldora, che domina maestosamente il paese e la valle del fiume Carpino. La sua storia è un racconto di distruzioni e rinascite, che ne ha plasmato l’aspetto attuale.  

Costruito probabilmente nel periodo normanno (XI secolo), il castello aveva originariamente una forma pentagonale irregolare con cinque torri, strategicamente edificato su un burrone a picco sul fiume Carpino, rendendolo inaccessibile da tre lati. Questa posizione difensiva lo rese un baluardo per i Guelfi, nemici di Federico II di Svevia, che ne ordinò la distruzione nel 1223.  

Nonostante la devastazione, il castello fu ricostruito nel XIV secolo dalla famiglia d’Evoli e, nel 1400, fu ampliato e arricchito dal celebre condottiero Giacomo Caldora, che lo scelse come sua dimora abituale. Suo figlio Antonio continuò a risiedervi, e il maniero divenne teatro di festosi ricevimenti, ospitando ambasciatori e sovrani. Si narra che qui fosse custodito il leggendario tesoro dei Caldora, contenente monete e gioielli di enorme valore, aggiungendo un velo di mistero al suo fascino.  

Dopo la sconfitta di Caldora nel 1442, il castello passò sotto il controllo aragonese e successivamente di altre famiglie feudatarie, tra cui i Pandone, i Carafa, i De Regina, i Ceva Grimaldi e i De Riso, che lo mantennero fino all’abolizione della feudalità nel 1806.[1, 2] Il castello subì ulteriori danni dai terremoti del 1456 e del 1805, ma le sue torri, sebbene intonacate, si presentano ancora intatte, testimoniando la sua resilienza. Nel 1954, uno degli ultimi proprietari, il notaio Valente, intraprese una significativa ristrutturazione, ricostruendo l’intero piano nobile e il secondo piano per adattarli a nuove esigenze abitative.  

Oggi, il Castello Caldora, pur essendo di proprietà privata, conserva il fascino di una fortezza inespugnabile e offre uno sguardo avvincente sulla vita medievale e nobiliare del Molise. L’accesso originario era difeso da un ponte levatoio e una porta a saracinesca, mentre i sotterranei, un tempo prigioni tenebrose, alimentano ancora oggi la leggenda di una botola che si apriva sul baratro per coloro che “non servivano più”.  

Tesori di fede e arte: le chiese di Carpinone

Carpinone vanta un ricco patrimonio di architetture religiose, ognuna con le proprie peculiarità storiche e artistiche, che raccontano la profonda devozione della comunità.

La Chiesa Madre di Santa Maria Assunta è la chiesa principale del borgo, con origini remote e un campanile risalente al 1725. La sua facciata presenta un coronamento curvilineo al centro e linee rettilinee ai lati, mentre l’interno è suddiviso in tre navate, con pilastri e paraste di ordine ionico e decorazioni a stucco. Danneggiata dal terremoto del 1805, fu restaurata nel 1909, preservando la sua bellezza e la sua funzione di faro spirituale. Una tradizione locale vuole che sia stata edificata nel punto esatto in cui sarebbe apparsa la Madonna, conferendole un profondo significato spirituale per la comunità.  

All’interno, la chiesa custodisce un patrimonio artistico di grande valore:

  • Affresco dell'”Assunzione della Vergine” (1791): Realizzato da Ciriaco Brunetti da Oratino, adorna la volta della navata centrale, un esempio significativo dell’arte molisana di fine Settecento.  
  • Affreschi di Amedeo Trivisonno (1927): Il pittore campobassano ha decorato la cupola e i pennacchi, testimoniando gli interventi artistici del XX secolo.  
  • “Madonna con Bambino” detta “Madonna del Piede” (XIII secolo): Questo gruppo scultoreo, situato nella Cappella dedicata a S. Pietro Celestino nella navata destra, è l’opera d’arte più antica della chiesa, suggerendo una continuità devozionale sul sito che precede di secoli la costruzione attuale. 
  • Altre Opere: Il presbiterio ospita una tela di Raffaele Gioia raffigurante “Cristo mentre consegna le chiavi a S. Pietro”, e una tela ad olio del XVIII secolo raffigurante “La Pietà”. La sacrestia conserva numerose pitture, statue e gruppi scultorei, per lo più del XIX secolo, ma anche dipinti ad olio dei secoli XVI e XVII, alcuni provenienti da altre chiese della diocesi, come S. Maria delle Monache e il Santuario dei SS. Cosma e Damiano.  

La Chiesa di Santa Maria di Loreto, le cui origini risalgono al 1610, presenta una navata unica con un altare maggiore che ospita la scultura della Vergine. Ai lati, due cappelle sono dedicate alla Sacra Famiglia e a San Leonardo. Il soffitto della volta è un pregevole esempio di legno intagliato e dorato, con delicate sfumature azzurro turchese, e l’altare in legno intarsiato e dorato risale al 1664.  

La Chiesa di San Michele Arcangelo, classificata come chiesa sussidiaria, è un edificio a pianta rettangolare a navata unica, con muratura intonacata e copertura a tetto a capanna. La sua costruzione rientra nell’ambito culturale delle Maestranze Ottocentesche e si trova in Via San Michele.  

Infine, la Chiesa della Madonna delle Grazie si sviluppa su un’unica navata rettangolare, illuminata da finestre laterali. L’altare, in marmo policromo, è preceduto da tre nicchie, due delle quali ospitano statue, mentre quella centrale è libera.  

Queste chiese, con la loro storia e le loro opere d’arte, offrono un percorso affascinante attraverso la fede e l’espressione artistica del Molise.

Un paradiso naturale: cascate e paesaggi incantati

Carpinone è celebre non solo per il suo patrimonio storico-culturale, ma anche per le sue suggestive meraviglie naturali, in particolare le sue cascate e il paesaggio circostante, che la rendono una meta ideale per gli amanti del turismo naturalistico e delle escursioni.

Le Cascate di Carpinone sono una delle gemme naturalistiche più conosciute del Molise, generate dal fiume Carpino che nasce dal Monte Totila e confluisce nel fiume Cavaliere nei pressi di Isernia. Il complesso è composto da due cascate principali: la Cascata del Carpino e la Cascata Schioppo. La Cascata del Carpino, in particolare, si distingue per il suo salto imponente di circa 20 metri, offrendo uno spettacolo di grande maestosità e freschezza, soprattutto in estate, dove è possibile scendere in acqua e rinfrescarsi.  

Un aspetto interessante e poco comune di queste cascate è la loro duplice origine: una parte è interamente naturale, derivante dalla confluenza del fiume Carpino e del torrente Tura, mentre l’altra è parzialmente artificiale, influenzata dalla presenza di una diga per una centrale idroelettrica nelle vicinanze. Questa caratteristica non è un semplice dettaglio geografico, ma un indicatore significativo dell’interazione storica tra lo sviluppo umano e il paesaggio naturale di Carpinone, dimostrando una capacità di bilanciare progresso e conservazione.  

Le cascate sono facilmente raggiungibili a piedi dal centro storico di Carpinone, con un percorso che richiede solo qualche decina di minuti. Esiste un suggestivo giro ad anello che collega le due cascate e riporta al centro del paese, offrendo un’esperienza completa e immersiva. Per una visita guidata e per maggiori informazioni, si consiglia di contattare l’Associazione Molise in Action, un’organizzazione che si occupa della promozione e valorizzazione del territorio.  

Tradizioni, feste ed eventi: il cuore pulsante di Carpinone

Carpinone è un borgo che pulsa di vita grazie a un ricco calendario di tradizioni, feste ed eventi culturali che ne animano il tessuto sociale e attraggono visitatori da ogni dove, rendendolo una meta ideale per il turismo esperienziale.

Uno degli eventi più significativi è il Festival Internazionale del Folklore, che si tiene annualmente il 12 agosto. Questa manifestazione trasforma Carpinone in un vibrante crocevia multietnico, accogliendo partecipanti da ogni angolo del mondo. Il festival è organizzato dal Gruppo Folk “Ru Maccature”, fondato nel 1971, che è un ambasciatore delle tradizioni locali, portando in scena la vita rurale e le feste tipiche del borgo. Il nome stesso del gruppo, “Ru Maccature,” si riferisce ai fazzoletti colorati utilizzati nelle danze tradizionali, mentre le loro esibizioni sono accompagnate da canti in dialetto locale che narrano storie di contadini e riti legati alla natura.  

La prima edizione del festival risale al 1992, ma ha acquisito una rilevanza nazionale e una forma stabile a partire dal 2006. Nel 2023, ha celebrato la sua XXI edizione, a testimonianza della sua consolidata importanza. L’evento culmina in una grande e festosa parata che sfila per le vie del paese, seguita da uno spettacolo serale ricco di colori, coreografie e musiche tradizionali. La sera precedente, la “Notte dell’Integrazione” offre un’occasione unica per il pubblico e i gruppi ospiti di ballare, cantare e suonare insieme al ritmo di musiche da tutto il mondo, promuovendo un autentico scambio culturale e un senso di fratellanza. La manifestazione si distingue a livello nazionale per il numero di gruppi e nazioni partecipanti, con oltre 300 artisti che si esibiscono, rendendola un vero e proprio “caleidoscopio culturale”.  

Oltre al Festival del Folklore, il calendario di Carpinone e dei suoi dintorni è costellato di eventi. Il Palio di San Rocco è una tradizionale competizione a cavallo che si tiene annualmente nei giorni successivi al 16 agosto. Le sagre enogastronomiche sono un pilastro delle tradizioni locali: a Carpinone, l’8 settembre si tiene la Sagra della polenta e baccalà, un evento culinario molto atteso che celebra i sapori del territorio.

Sapori autentici: l’enogastronomia di Carpinone e del Molise

La cucina locale è caratterizzata da piatti robusti e saporiti, spesso a base di carne, in particolare ovina e caprina, come le teste di agnello e capretto al forno. I primi piatti sono un punto di forza, con i cavatelli che spiccano in diverse varianti, spesso conditi con funghi, zucca o rape, e i fusilli alla molisana, oltre ai maccheroni con lardo. La celebrazione annuale della Sagra della polenta e baccalà a Carpinone suggerisce che questi piatti siano profondamente radicati nella tradizione culinaria del borgo.  

I dolci tradizionali sono numerosi e variegati, testimoniando la ricchezza della pasticceria locale. Tra questi si annoverano ciambelle di zucchero, cicelieviti, cicerchiata, cocorozzo, mostaccioli, dolci con marmellate d’uva, naspro, mostocotto, i “cauciune” di Natale, i fiadoni di Pasqua e i pasticcini di pasta di mandorle. Questi dolci, spesso legati a festività e tradizioni, completano l’esperienza enogastronomica, offrendo un assaggio genuino dei sapori più autentici del Molise.

Punti di interesse di Carpinone