Se siete alla ricerca di un’esperienza di viaggio autentica, lontana dalla frenesia delle mete più battute, questo incantevole comune montano è la destinazione perfetta per voi. Immerso nella suggestiva valle del fiume Volturno e con una vista mozzafiato sulla maestosa catena appenninica delle Mainarde, Acquaviva d’Isernia offre un connubio unico di storia millenaria, paesaggi incontaminati e tradizioni vivaci.
La posizione strategica di Acquaviva d’Isernia, pur essendo un’oasi di tranquillità montana, la rende facilmente accessibile e vicina a rinomati centri turistici abruzzesi come Roccaraso, Pescocostanzo e Rivisondoli, celebri località sciistiche. Questa vicinanza apre scenari interessanti per un turismo complementare, che può attrarre visitatori in cerca di pace, esperienze locali genuine e bellezza naturale, senza rinunciare alla possibilità di praticare sport invernali o attività montane più dinamiche.
Acquaviva d’Isernia si propone come una base ideale per esplorare sia le bellezze del Molise che le attrazioni delle vicine regioni, offrendo un’esperienza di viaggio completa e diversificata.
Storia e patrimonio culturale: un viaggio nel tempo
La storia di Acquaviva d’Isernia è un affascinante intreccio di eventi che affondano le radici nel Medioevo. Il feudo fu parte delle possessioni dell’abbazia di San Vincenzo al Volturno e, nel XVI secolo, passò sotto il controllo della potente abbazia di Montecassino. Numerosi feudatari, tra cui Carlo D’Angiò, Filippo D’Angosa, i Cantelmo, i d’Ugno, i de Santo e i Carmignano, si succedettero nel dominio del territorio, lasciando un’impronta indelebile.
Il comune ottenne la sua autonomia con il Regio Decreto n. 1876 del 25 gennaio 1820, dopo essere stato precedentemente unito a Rionero Sannitico. La comunità ha dimostrato una notevole resilienza, affrontando eventi significativi come il grave terremoto del 1805, che danneggiò la cappellina della Madonna del Rosario, successivamente ricostruita in un solo anno. Nel 1807, il comune fu assegnato al circondario d’Isernia, e dopo un breve accorpamento a Forlì del Sannio nel 1928, riconquistò la propria autonomia nel 1946.
Il patrimonio architettonico e religioso di Acquaviva d’Isernia è un tesoro da esplorare per gli amanti della storia e dell’arte. Di particolare rilievo è il Castello dei Carmignano, di impianto longobardo, che si erge come testimonianza dell’antica storia del luogo. La Chiesa di Sant’Anastasio, dedicata al patrono locale, è un importante luogo di culto e un esempio di architettura sacra. La Cappellina della Madonna del Rosario e il Santuario di Santa Maria Assunta completano il quadro dei siti religiosi significativi. La costruzione del Santuario di Santa Maria Assunta risale alla prima metà del Settecento, e la tradizione narra che sia stato edificato nel punto esatto di un’apparizione mariana, rendendolo un luogo di profonda devozione e fascino.
Questa ricchezza storica e architettonica offre un potenziale enorme per il turismo culturale in Molise. Il Castello dei Carmignano, le chiese secolari e le narrazioni di resilienza della comunità, come la ricostruzione dopo il terremoto, non sono solo curiosità, ma veri e propri attrattori turistici.
Tradizioni, eventi e gastronomia: il cuore pulsante di Acquaviva
Acquaviva d’Isernia è un luogo dove le tradizioni e la cultura popolare sono ancora profondamente radicate, offrendo ai visitatori un’immersione autentica nella vita molisana. La Festa patronale della Focata, celebrata la sera del 21 gennaio, vigilia della festa del patrono Sant’Anastasio, è un evento imperdibile. Durante questa suggestiva celebrazione, viene acceso un grande falò, alimentato da ginepri raccolti nella zona circostante. Questa tradizione è così sentita che richiama numerosi emigrati acquavivesi da ogni parte d’Italia e del mondo, fungendo da potente richiamo per il mantenimento dei legami comunitari e un’occasione unica per i turisti di vivere un’esperienza autentica.
Un altro evento significativo è la Festa della “Scurpella”, che si tiene il 19 agosto. Questa storica tradizione locale è incentrata sulla degustazione delle famose “scorpelle”, un delizioso dolce a base di pasta di pane con zucchero. Sebbene una fonte menzioni la “Sagra della Scorpella” come un tipico dolce di Carnevale, l’evento di agosto rimane un appuntamento fisso per assaporare questa specialità. Durante queste occasioni, è comune gustare anche salsicce, patate cotte alla brace e ottimo vino locale. Questi eventi rappresentano un’opportunità unica per i visitatori di immergersi nelle tradizioni locali e assaporare i sapori autentici del Molise.