Castelromano, una significativa frazione del comune di Isernia, situata a circa 5 chilometri a ovest del capoluogo, su un pianoro ai piedi del Monte La Romana. La scelta di focalizzarsi su Castelromano, pur essendo una località meno nota, permette di esplorare un Molise ancora più intimo e autentico, contribuendo a posizionare la regione come un tesoro da scoprire, non solo per la sua bellezza intrinseca, ma anche per la precisione e l’autorevolezza delle informazioni offerte ai potenziali visitatori.
Le radici profonde: l’ antico oppidum sannita e l’eredità romana
Il borgo di Castelromano vanta origini antichissime, testimoniate dai resti di ben tre imponenti cinte murarie poligonali. Queste fortificazioni, insieme a un ingresso largo circa 4 metri con pavimentazione stradale ancora visibile, risalgono al III-IV secolo a.C.. Questo insediamento fortificato, noto come
oppidum, era abitato dai Sanniti della tribù Pentra e, secondo diverse fonti, è identificabile con l’antica Cominium, una roccaforte di notevole importanza strategica, espugnata dall’esercito romano durante le Guerre Sannitiche. Le mura, realizzate con massi grezzi e squadrati, disposti con una certa regolarità, rivelano una sofisticata struttura difensiva, con un raddoppio delle mura su diversi livelli in prossimità dell’ingresso. La presenza di una terza fortificazione sulla cima del Monte La Romana, ricca di materiale archeologico, suggerisce un sistema difensivo complesso, forse utilizzato dall’intera tribù Pentra in caso di minaccia romana.
L’attuale abitato di Castelromano, che si sviluppa circa 500 metri a sud delle rovine sannitiche, ha un’origine successiva, legata a un insediamento militare longobardo chiamato Armagnum. Il toponimo “Armagnum” deriva dal termine longobardo “Harimann,” che significa “uomo dell’esercito”. Gli Arimanni erano soldati liberi con pieni diritti civili, ai quali venivano assegnate terre da coltivare e difendere in aree strategicamente importanti. Nel corso dei secoli, il nome si è evoluto attraverso varie forme, da “Castro Armannum” a “La Romana,” fino all’attuale “Castelromano,” adottato solo nel secolo scorso. Questa evoluzione toponomastica riflette la stratificazione delle dominazioni e delle culture che hanno plasmato il territorio. La coesistenza di vestigia sannite e longobarde nello stesso luogo, con un’evoluzione del nome che ne testimonia le diverse fasi, crea una narrazione storica eccezionalmente ricca e complessa. Questo offre ai visitatori un’esperienza turistica più profonda e stimolante, andando oltre la semplice ammirazione di un singolo periodo storico per abbracciare un vero e proprio viaggio nel tempo, un aspetto che si inserisce perfettamente nel concetto di “turismo culturale” e “d’ispirazione” promosso per il Molise
Castelromano, con la sua storia millenaria che affonda le radici nell’antica Cominium sannita e nella successiva postazione longobarda di Armagnum, rappresenta un vero e proprio scrigno di tesori nel cuore del Molise. La sua vicinanza a siti di importanza mondiale come Isernia La Pineta, culla dell’Homo heidelbergensis e testimonianza della più antica presenza umana in Italia, eleva il borgo a una destinazione di profondo significato storico e archeologico.
Oltre alla sua ricca eredità storica, Castelromano offre una natura incontaminata, incastonata tra il Monte La Romana e i maestosi massicci del Matese e delle Mainarde. Questo ambiente naturale, ricco di biodiversità e costellato di riserve protette UNESCO-MAB e aree del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, si presta perfettamente a un’ampia gamma di attività outdoor, dal trekking al ciclismo, dalle passeggiate a cavallo all’osservazione della fauna.
L’anima del territorio si rivela anche attraverso un viaggio sensoriale nella sua enogastronomia. Dai piatti a base di carne ovina e caprina, come le “testine al forno” e i “turcinelli”, alla pasta fresca come cavatelli e fusilli, fino alle eccellenze come il tartufo, i formaggi di pecora e la stracciatella, e i vini DOC come la Tintilia del Molise, ogni sapore è un racconto di tradizione e genuinità. La dolcezza dei mostaccioli e dei pepatelli completa un’offerta culinaria che delizia il palato e nutre l’anima.
Il cuore pulsante di Castelromano batte forte anche nelle sue tradizioni e nei suoi eventi. Il “Fuoco della ‘Vilia’”, il Folk Festival e le sagre locali, insieme alle manifestazioni di Isernia come la Fiera delle Cipolle e la suggestiva Processione del Venerdì Santo, offrono ai visitatori l’opportunità di immergersi completamente nella cultura e nel folklore molisano, creando un senso di appartenenza e di scoperta. L’artigianato del tombolo, con la sua finissima fattura, aggiunge un ulteriore strato di autenticità.