Immerso nella suggestiva provincia di Isernia, il comune di Rocchetta al Volturno e la sua affascinante frazione di Castelnuovo al Volturno invitano a un viaggio attraverso la storia e la bellezza naturale. Questa regione, spesso sottovalutata, ha giocato un ruolo cruciale, sebbene talvolta dimenticato, in momenti fondamentali della storia italiana, in particolare durante la Seconda Guerra Mondiale lungo la Linea Gustav. Al centro di questo racconto di memoria e resilienza si erge un simbolo potente delle “ragioni d’Italia”: il Monumento al Corpo Italiano di Liberazione (CIL) sul Monte Marrone. Questo sito commemorativo incarna le profonde motivazioni e i sacrifici che hanno condotto alla libertà e alla rinascita della nazione, offrendo una testimonianza tangibile della lotta per un’Italia libera e democratica.
Il Monumento di Monte Marrone: un simbolo di libertà ritrovata
Il Monumento al Corpo Italiano di Liberazione, maestoso sulla vetta del Monte Marrone, rappresenta un tributo solenne ai soldati italiani che, tra il 1943 e il 1945, combatterono eroicamente per la liberazione nazionale. La sua presenza non è casuale: qui, tra il 30 e il 31 marzo 1944, il Battaglione Alpini “Piemonte” compì un’impresa strategica, conquistando la cima e sorprendendo le forze tedesche. Questa vittoria aprì un varco cruciale per gli Alleati verso Cassino e, successivamente, verso Roma, segnando un momento decisivo per il ricostituito esercito italiano e portando alla formazione ufficiale del Corpo Italiano di Liberazione.
L’opera, realizzata nel 1974 dallo scultore e partigiano Vittorio Viotti , è composta da blocchi di marmo affiancati, ognuno dedicato a una delle venti regioni italiane. Questa scelta architettonica non è solo un omaggio ai caduti, ma un potente richiamo all’unità e alla rinascita della nazione. La rappresentazione di tutte le regioni simboleggia un impegno nazionale unificato e il sacrificio collettivo che ha permesso di superare le divisioni regionali in nome di una causa comune: la libertà. Ogni 25 aprile, il monumento diventa un punto di ritrovo per l’intera comunità molisana, un luogo di memoria e riflessione sui valori della libertà.
Un invito all’esplorazione autentica
Rocchetta al Volturno e Castelnuovo al Volturno si rivelano una destinazione dove profonde narrazioni storiche, dalle “ragioni d’Italia” incarnate dal Monumento CIL e l’eredità della Linea Gustav, si intrecciano con tradizioni locali vivaci come il Gl’Cierv e paesaggi naturali mozzafiato, parte del Parco Nazionale. Questa combinazione offre un’esperienza di viaggio autentica e significativa. L’area si distingue come un “tesoro nascosto” , lontano dalle dinamiche del turismo di massa, che promette un’immersione profonda nella storia, nella cultura e nella natura. Si invita a pianificare una visita per scoprire questo angolo di Molise, un territorio che ha veramente tanto da raccontare e da offrire a chi cerca un’esperienza di scoperta, memoria e connessione profonda.